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CORRERE CON IL FREDDO

27 Dicembre 2021

By Luca Cappello

È sotto gli occhi di tutti di come il clima influenzi la performance, sia da un punto di vista psicologico che da un punto di vista tecnico-prestativo.

La capacità di adattamento è una delle abilità fondamentali da acquisire per riuscire ad allenarsi e ben performare, a prescindere dalle condizioni dell’ambiente in cui si svolge l’attività sportiva.

La termoregolazione è un fattore di cui bisogna tenere conto a seconda del clima in cui si svolge l’attività. L’ottimizzazione del “sistema” clima-temperatura-sudorazione è una priorità.

L’allenamento e l’abitudine allo sforzo favoriscono l’acclimatamento. Anche l’abbigliamento adeguato, rispetto alle condizioni ambientali, è fondamentale per avere una sudorazione adeguata e sensazioni di benessere psico-fisico durante l’attività.

L’approccio positivo è il modo migliore per affrontare il freddo (e le intemperie in generale).

Se abbiamo paura del freddo rischiamo di commettere una serie di errori che ci porteranno a subirlo di più.

Concentrandosi più sulla temperatura che sull’allenamento, correremo male, rigidi e intirizziti. Andando più piano il nostro corpo non riuscirà a scaldarsi in maniera adeguata. Occorre avere fiducia nel nostro organismo, se esposto al freddo reagisce, producendo calore dall’interno.

Coprendosi troppo, per di più con abbigliamento non traspirante, rischieremmo di far ghiacciare il sudore sulla pelle, provocando uno sbalzo termico importante.

È questa la causa principale dei malanni.

Correre con il freddo quindi richiede una scelta di abbigliamento corretta.

Evitiamo troppi strati (per favorire la traspirazione) e soprattutto evitiamo abbigliamenti larghi: più in capo è largo, più deve essere pesante per riuscire a coprirci in maniera adeguata.

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Ecco le indicazioni in merito all’abbigliamento, per un allenamento con temperature intorno allo zero:

Testa ==> Per chi non è calvo, è sufficiente coprire fronte e orecchie con una fascia, in alternativa un cappellino tecnico, non quello di lana non traspirante.

Collo ==> La sciarpa o lo scaldacollo è un placebo, l’aria fredda arriverà comunque alla gola attraverso la respirazione. Se non se ne può fare a meno, ricordiamoci di non avvolgerci completamente.

Torace e braccia ==> Usiamo capi tecnici, abbinano calore a traspirazione e leggerezza. Una maglia termica intima e un capo tecnico invernale sono sufficienti.

Mani ==> Usiamo guanti specifici per lo sport, non quelli di lana. Le muffole, per chi soffre particolarmente il freddo alle mani, possono essere una valida alternativa. Le dita rimangono raggruppate, scaldandosi a vicenda e creando una camera d’aria interna che protegge dal freddo. (suggerimento valido anche per l’allenamento invernale in bici)

Gambe ==> Usiamo pantaloni attillati che ci permettano una buona mobilità e leggerezza. I pantaloncini corti, meglio se aderenti, non sono vietati.

Piedi ==> Usiamo calze più pesanti, ma non ai calzettoni di lana spessa che modificano la calzata.

Buona parte dei problemi relativi al freddo, in ogni caso, sono localizzati nella prima parte dell’allenamento. Il riscaldamento è dunque fondamentale. Inoltre, ricordiamoci di non correre se la digestione non è ancora terminata. Con del cibo nello stomaco, l’organismo genera un dirottamento ematico verso l’apparato digerente, riducendo l’ossigeno disponibile per il muscolo sotto sforzo e per il meccanismo di termoregolazione. Beviamo al bisogno. Non è necessario farlo obbligatoriamente come se fossimo in estate, soprattutto se l’allenamento si chiude entro i 60 minuti.

TxTips

Eseguire un pre-riscaldamento al coperto, avendo l’accortezza di non indossare l’abbigliamento completo con cui poi usciremo, è una buona tecnica per non soffrire troppo nei momenti iniziali e portare il corpo alla temperatura ideale per affrontare la seduta in meno tempo. Esercizi di allungamento, squat e affondi a corpo libero, salto della corda e piegamenti sulle braccia sono esercizi che richiedono poco spazio e ci consentono di avviare efficacemente il motore.

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