La risposta è si! La transizione è l’unica disciplina del triathlon in cui tutti partiamo dallo stesso livello.
Non conta la prestanza fisica, la forza, la potenza, quanto si scivola in acqua, quanto si riesce a spingere in bici o quanto si corre forte.
Nell’intervallo di tempo che divide la bici dal nuoto e la corsa dalla bici, siamo tutti uguali, tutti abbiamo le stesse possibilità di essere rapidi e fermare il cronometro in un lampo.
Si, è vero, se di base il mio personale sulla corsa è nettamente peggiore di quello di un altro atleta, perderò su di lui qualche secondo nei tratti che separano la zona cambio dai percorsi.
Ma non è lì che si fa la differenza.
Chiunque, con un po’ di pratica e con un po’ di malizia, può riuscire ad eseguire transizioni perfette e veloci. Come? Avendo chiaro ogni passaggio, posizionando in maniera funzionale l’attrezzatura e soprattutto rimanendo lucido davanti alla propria postazione.
Perché è importante?
Tutti sappiamo quanto è faticoso togliere secondi alle nostre prestazioni di nuoto, bici e corsa. Settimane e settimane di faticosi allenamenti, di sacrifici, di tempo tolto alla famiglia, al lavoro, al riposo notturno, alla pausa pranzo, ci portano a migliorare le nostre performance, ma molto spesso tutti gli sforzi sono poi vanificati in gara dalla perdita di tempo eccessiva in T1 e T2.
Diciamo la verità, avere un tempo finale in gara migliore del nostro compagno di squadra o del “rivale” di turno, oppure migliorare la prestazione della gara precedente o abbassare i tempi della stessa gara svolta l’anno prima, ci riempie di orgoglio, ci dà fiducia e ci fornisce il boost necessario per continuare ad allenarci e divertici praticando triathlon.
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Ma quali sono i passaggi precisi che bisogna metabolizzare? Eccoli:
T1 – Nuoto -> Bici
Appena usciamo dall’acqua, mentre corriamo verso la zona cambio:
- alziamo gli occhialini sulla fronte;
- afferriamo il cordino posteriore della muta e abbassiamo la zip;
- sfiliamo le maniche della muta e abbassiamola fino alla vita;
- togliamo gli occhialini e la cuffia (importante non perderli, pena la squalifica);
- corriamo in modo controllato seguendo il tappeto e le indicazioni;
- ricordiamoci di respirare profondamente e cerchiamo gli adattamenti necessari a non subire troppo il cambio disciplina.
Una volta davanti alla nostra bici:
- depositiamo gli occhialini e la cuffia vicino alla bici;
- sfiliamo completamente la muta;
- infiliamo la cintura porta pettorale, posizionando il numero sulla schiena;
- indossiamo gli occhiali da bici e il casco;
- indossiamo le scarpe da bici *
- prendiamo la bici dal cavalletto e corriamo verso l’uscita della zona cambio, spingendo la bici per la sella o dal manubrio;
- saliamo in sella solo dopo aver superato la linea di demarcazione.
(*) Per una T1 super veloce è bene fissare le scarpe ai pedali e indossarle una volta in bici.
Correre con le scarpe da ciclismo, complete di tacchette, è molto scomodo, ma soprattutto è pericoloso! Il rischio di scivolare o inciampare è molto alto, la corsa non è naturale, si corre in maniera goffa e lenta. Senza considerare la possibilità di danneggiare le tacchette e aumentare il rischio infortuni a causa dei muscoli contratti da una posizione innaturale del piede.
T2: Bici -> Corsa
Finita la frazione di ciclismo, appena prima dell’ingresso nella zona cambio:
- sfiliamo le scarpe e lasciamole appese ai pedali;
- scendiamo dalla bici prima di superare la linea di demarcazione (pena la squalifica);
- corriamo nel corridoio corretto, in corrispondenza della nostra postazione, spingendo la bici;
- appendiamo la bici per la sella al cavalletto;
- slacciamo e togliamo il casco (e nel caso le scarpe);
- indossiamo le scarpe da corsa ed eventualmente il cappellino;
- giriamo il pettorale, così da esporre frontalmente il numero di gara;
- corriamo verso l’uscita della zona cambio e iniziamo la frazione di corsa.
Questi gesti devono diventare naturali, spontanei, automatici. Un triatleta esperto non pensa alla sequenza corretta, semplicemente la esegue. Tutto scorre in maniera fluida, senza intoppi. È importante respirare profondamente, recuperare lucidità rapidamente dopo lo sforzo della frazione appena terminata. Allo stesso tempo occorre essere decisi e determinati nei tratti di corsa.
Le transizioni non vanno sottovalutate. Come le altre tre discipline vanno allenate e non improvvisate, solo così si riuscirà a fare la differenza e a guadagnare secondi, se non addirittura minuti, sulla prestazione complessiva.
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Il blog “sempre di corsa” e “Triathlon per tutti” sono un progetto ASD 200bpm Gorgonzola, la cui mission è diffondere il triathlon in Martesana e nel mondo! In #Triathlonpertutti parliamo di triathlon e di tutto quello che serve per diventare un triatleta. Seguici! Ogni settimana notizie e approfondimenti sul mondo della triplice, sull’allenamento, sul mindset, sull’alimentazione. Tutto quello che serve per affrontare la tua gara, anche, e soprattutto, se fosse la tua prima! Se vuoi portare a termine il tuo primo triathlon o vuoi migliorare le tue prestazioni, triathlon per tutti è quello che fa per te!
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